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Messaggio  Facebook Sab Ott 25, 2008 7:34 pm

Incollo quello che è il messaggio arrivato oggi agli oltre 100 MILA membri della causa di facebook https://apps.facebook.com/causes/122796?m=4335bd43&recruiter_id=19453334 :

Cari tutti,

abbiamo superato alla grande la soglia dei 100000 membri.

Abbiamo visto che con i nostri numeri riusciamo a far parlare di noi e della protesta (l’ultimo articolo sulla causa è uscito su Repubblica del 24-10-08).

Vi confesso che dopo le parole del Presidente del Consiglio sull’intervento della Polizia contro le occupazioni e il continuo tentativo di delegittimare le nostre proteste facendole passare per “espressione di una minoranza” e, riferito a tutti noi, “non sanno cosa dicono”, “sono estremisti di sinistra” etc. ritengo che sia giunto il momento di valicare con la nostra protesta i confini nazionali.

Per fare ciò, grazie all’aiuto di molti membri, è stata scritta una mail in cui portiamo a conoscenza dei media esteri la situazione in Italia e le parole del Presidente del Consiglio. La mail è stata già tradotta in: Inglese, Spagnolo, Catalano e alcuni stanno lavorando sulla versione Tedesca e quella Francese.

Propongo quindi di inviare queste mail in lingua ai media esteri (alcuni ne parlano già ma credo che far sentire la nostra voce non sia una cattiva idea)

Suggerisco di procedere così: (ATTENZIONE LEGGETE BENE!!!)

Dato che siamo più di 100000 non possiamo certo tutti mandare una mail agli stessi indirizzi. Ci dividiamo quindi in 3 gruppi.

Primo gruppo: Coloro che hanno un cognome con lettera iniziale da “A” a “F”
Secondo gruppo: Coloro che hanno un cognome con lettera iniziale da “G” a “L”
Terzo Gruppo: Coloro che hanno un cognome con lettera iniziale da “M” a “Z”

Istruzioni per il primo gruppo:

Nel topic della causa troverete la sezione MAIL IN INGLESE E INDIRIZZI MEDIA, inviate quella mail (firmandola) agli indirizzi indicati (se avete altri indirizzi mail usateli pure), IMPORTANTE!!! non inviate mail oltre le ore 16.00 di lunedì 27.

Istruzioni per il secondo gruppo:

Nel topic della causa troverete la sezione MAIL IN SPAGNOLO E CATALANO E INDIRIZZI MEDIA, inviate quella mail (firmandola) agli indirizzi indicati (se avete altri indirizzi mail usateli pure), IMPORTANTE! non inviate mail oltre le ore 16.00 di lunedì 27. (Se avete altri indirizzi mail usateli pure)


Istruzioni per il terzo gruppo:
Nel topic della causa troverete la sezione MAIL IN ITALIANO E INDIRIZZI MEDIA, inviate quella mail (firmandola) agli indirizzi indicati (se avete altri indirizzi mail usateli pure), IMPORTANTE! l’invio della mail deve essere compreso tra il 26 e le ore 16.00 di lunedì 27.

Dopo il 27 tenete tutti d’occhio i Topic perché ci saranno le istruzioni per le mail in francese e tedesco.

Gli obiettivi di tutto ciò sono:

-informare all’estero sulla situazione in Italia
-far capire che la nostra è una protesta apolitica e pacifica
-far capire che noi cittadini siamo in grado di organizzarci autonomamente

Ovviamente se qualcuno non condivide questa iniziativa non è obbligato a parteciparvi, io propongo solo alcuni modi per sfruttare il nostro numero.

Concludo ringraziando: Stefano Decarli, Pietro Garzillo, Rosella Quintiliani, Giulia Savorelli, Fiorella Fioretto, Elisabetta Agrelli, Maria di Napoli, Andrea Panizza, Andrea Mazzaretto, Hiara Gatto, Barbara Cicala, Manuele J Sarfatti, Alessio de Martis (perdonatemi se ho dimenticato qualcuno) e i tantissimi altri (troppi da elencare) che hanno dato la loro disponibilità per le traduzioni.

Vi ringrazio tutti per il grande aiuto e per il lavoro che fate ogni giorno per far conoscere la causa.

Enrico

P.S. (Se non vi rispondo ai messaggi è perché FB mi pone un limite a quelli che posso mandare)


forza forza qui si tratta di una cosa più che concreta direi Wink

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Messaggio  Dago Sab Ott 25, 2008 7:38 pm

link?
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Messaggio  ADvAnCeD Sab Ott 25, 2008 8:12 pm

Il link alla causa c'è , è in alto al messaggio.... Dai per facilitare copio incollo i testi e le email Wink


Gruppo 1 ( A-F): Spagnolo e Catalano

Media Spagnoli:

redaccion@elpais.com; internet@elmundo.es; redaccion@lavanguardia.es; digital@lavanguardia.es; sugerencias@larazon.es; cartalector@elperiodico.com; macro@elperiodico.com; espectaculos@elperiodico.com; pestudiant@elperiodico.com; politica@elperiodico.com; opinion@elperiodico.com; internacional@elperiodico.com; nosevende@20minutos.es; zona20barcelona@20minutos.es; zona20sevilla@20minutos.es; zona20bilbao@20minutos.es; queinternet@gmail.com; publicidad@que.es; redaccion.madrid@que.es; redaccion.internet@metrospain.com; cartas.mdr@metrospain.com; redaccion@diario-elcorreo.es; politica@diario-elcorreo.es; opinion@diario-elcorreo.es; mundo@diario-elcorreo.es; romero@vicenteromero.com; mams@efe.es; correo@spcomunicacio.com; migonzalez@setem.org; aperez@hachette.es; marauri@consumer.es; rballesteros@negocios.com; juanvar@hachette.com; doliaestevez@cox.net; monika.jimenez@upf.edu; ramon.garcia@uab.es; hector.sanz@ippwhr.org; s.h.mora@eltiempo.com; elenabc@fisec.com; xsaezll@cwpanama.net;

MEDIA in CATALANO:

digital@lavanguardia.es; mon@elpunt.co; redaccionweb@informativost5.com;


A los representantes de las Instituciones Políticas Europeas e Internacionales
A los Media Europeos e Internacionales


Queridos,
Como ya sabreis, en estos dias, en Italia, se está decidiendo sobre la futura organizaciòn de las instituciones escolástica y universitarias de este pais. Instituciones que son la base de la estructura social, civil y cultural de cualquier país democrático. Los instrumentos fundamentales para el progreso económico y para la mobilidad social, elementos básicos para la competitividad internacional en el mundo globalizado.
Nadie niega la exigencia de una reforma que impida derroches y favorecimientos personales, que premie los méritos, que favorezca la investigación científica, que gratifique los enseñantes que se extreman con pasión y competencia en su propio trabajo.
Pero, las disposiciones impuestas por parte del gobierno a la oposición parlamentaria y a su misma mayoría política no tienen nada a que ver con las reformas de gran envergadura que estas Instituciones necesitarían. Son simples cortes de balance a fondos ya exiguos y amenazan no sólo el futuro de los ayudantes y de los enseñantes ya precarios, sino de las mismas instituciones, creando las condiciones para su irreversible declive.
De todo esto, los ministros del gobierno no parecen, o no quieren, o, quizás, no son capaces de darse cuenta. Antes de enfrentarse con las competencias del sector para llevar a una reforma compartida , ellos prefieren continuar a acusar la democrática oposición de millones de italianos a sus disposiciones de ser : ”terrorista”, “ignorante”, “holgazán”, “políticamente strumental”.
En estas aserciones está toda la miopia política de quien no logra entender que se encuentra delante de un nuevo movimiento de opinión, extremadamente informado, que interviene respecto del tema de las disposiciones, que es del todo pacífico, para nada demagógico o politicizado, que encuentra maneras y lugares inéditos para expresar su propia disención, como la “Cause” de Facebook llamada “A favore dell’istruzione e della ricerca! No alla Legge 133/08” (“En favor de la instrucción y de la investigación! NO a la Ley 133/08”) que se encuentra en la web-page
https://apps.facebook.com/causes/122796?m=b7b99169&recruiter_id=16498186, que a estas alturas está a punto de alcanzar las 100000 adhesiones. Se trata de una generación de ciudadanos que spontáneamente se reúne, discute, y se pone de acuerdo acerca de las formas non-violentas que la protesta puede adquirir en todo el territorio nacional; que tiene las ideas claras sobre cuáles son las condiciones del presente y los riesgos para el futuro y que – es triste decirlo – no se siente representada, en sus propios intereses, en las instituciones democráticas. Es más, está obligada a sentirse amenazada de violencia física por parte de las declaraciones del actual Presidente del Consiglio (como está documentadoen el siguiente vídeo, en el que el premier evoca la intervención de las fuerzas del orden contra los estudiantes:https://www.youtube.com/watch?v=s9TsTcKwIWM&feature=related) además de verse cotidianamente, públicamente, denigrada por parte de él y por los miembros de su gobierno. De hecho, no hay día en el que el gobierno no intente convencer a los italianos de que sus hijos – los “cerebros” de este país – sean unos estúpidos incapaces de entender la exactitud de sus acciones o, todavía peor, unos terroristas cuyas acciones deben ser sofocadas aún antes de nacer. Pero es evidente que aquí el gobierno, consciente de la imposibilidad de defensa de sus disposiciones, está intentando, cueste lo que cueste, politicizar el movimiento de opinión - que de político no tiene absolutamente nada - para evitar el enfrentamiento y llegar al choque. Tenemos miedo de que para obtener esta finalidad sea posible pasar, de las irresponsables declaraciones de la política, a la acción violenta de algún infiltrado.
Por todo esto, porque creemos y sentimos que somos capaces de contribuir al Bien Común de nuestro País (al que queremos), mucho más de lo que está dispuesto a reconocer quien hoy le gobierna, porque tenemos miedo de que la finalidad principal de nuestros actuales representantes parlamentaries sea más que nada la salvaguardia de los derechos y privilegios adquiridos por las viejas generaciones más que la construcción de garantías para sus propios hijos (y distinguimos la misma actitud también en la recente posición italiana contra las disposiciones europeas para la reducción de las emisiones contaminantes), dirigimos una apelación para pedir la atención y la solidariedad de los estudiantes, profesores, ayudantes, de la opinión pública, de los representantes políticos de los otros Países europeos y extraeuropeos para la salvaguardia de la libertad de pensamiento, palabra y expresión en Italia, para la salvaguardia de sus principios constitucionales de democracia parlamentaria y porque – a partir de las Instituciones Escolásticas y Universitarias – se asegure un futuro digno a este País y a todos sus ciudadanos.



NOME, una/o ciudadana/o italiana/o preocupada/o



CATALANO

OGGETTO :Appel.lació dels estudiants, dels investigadors, dels professors i dels ciutadans italians per a la salvaguarda dels seus drets fonamentals

Als Representants de les Institucions politiques europees i internacionals
Als mitjans de comunicación europeus i internacionals

Molt estimats,
Com ja vau saber, en aquests días, a Italia, s’ està decidint el futur ordre de les institucions escolares i universitaries d’ aquest País. Institucions que están a la base de la estructura social , civil i cultural de cada País democràtic.
Els instruments principals per al progres econòmic i per a la mobilitat social, elements fonamentals per la competitivitat internacional en el mòn globalitzat.
Ningú nega l’ exigencia d’ una reforma que impedeixi despeses i favoritisme personals, premii el merit, afavoreixi la investigación, gratifiqui als professors que es dedican a la seva feina amb passió i competencia.
Les mesures que el Govern va imposar a la oposición parlamentar i a la seva majoria política, no tenen gens de les reformes de gran envergadura de les que aquestes institucions necessiten. Sòn sencills talls de balanç a fons exigus i posen en perill no solo el futur dels investigadors sinó també dels professors precaris, de les mateixes institucions, creant les condicions per a la seva decadencia irreversible.
Els ministres del Govern no semblan, o no volen, o (és per temer) no són capaços d’ adonarse de tot això. En canvi que buscar de seguida un enfrontament amb les competències del sector per aconseguir una reforma condividida, ells prefereixen continuar acusant l'oposició democràtica de milions d'italians a seves mesures de ser : "terrorista", "gandula", "politicament instrumental".
Dins d'aquestes afirmacions hi ha tota la ceguesa d'aquells als quals els costa ser al davant d'un moviment d'opinió nou, extremadament assabentat, que intervé en les mesures, que és absolutament pacific, per a res demagògic o polititzat, que troba formes i punts fins ara desconeguts per expressar la seva pròpia dissensió, entre les quals " Cause " a Facebook.
Per a la instrucció i la investigació! No a la llei 133/08 en la página web

https://apps.facebook.com/causes/122796?m=b7b99169&recruiter_id=16498186

que està assolint les 100.000 adhesions. Es tracta de una generació de ciutadans que es reuneix de forma espontània, que discuteixen i que es posa d'acord sobre les formes no violentes que la protesta pot i ha d'assumir a tot el territori nacional; és una generació a què li queda molt clar cuales seran les condicions del present i els riscs del futur i que - trist per dir-se- no se sent representada en les seves aficciones, en les institucions democràtiques.
És més, estan obligats a ser amenaçats de violencía fisica per les declaracions de l'actual President del Consell (com es pot veure en el video en el qual el premier invoca la intervenció de la policia en contra dels estudiants

https://www.youtube.com/watch?v=s9TsTcKwIWM&feature=related)

a més a ser diàriament, publicament, desacreditat per ell i pels membres del seu govern. No hi ha dia en què el govern no intenti convèncer els italians que els seus fills -els "cervells" d'aquest país- són estupidos, incapaços d'entendre l'exactitud de les seves accions o, encara pitjor, dels terroristes l'acció dels quals ha de ser sufocada en néixer.
Tanmateix, és evident que el govern, conscient de la falta de defensa de les seves mesures, està intentant polititzar de totes maneres un moviment que no té res de politic, per evitar el paragón i arribar a l'enfrontament.
Temem que per aconseguir aquest objectiu calgui passar, de les declaracions irresponsables de la politica, per l'acció violenta d'uns infiltrats.
Per a tot això, perquè creiem i som capaços de contribuir al Bé Comun del nostre País, que estimem, molt més de qui avui el governa està disposat a reconèixer, perquè temem que el principal objectiu dels nostres representants parlamentars sigui la salvaguarda dels drets i dels privilegis adquirits per les generacions anteriors més que la construcció de garantias per als seus propis fills (i també reconeixem aquesta aptitud en la recent posició italiana en contra de les mesures europees per a la reducció de les emissions contaminants), dirigim una apel•lació per demanar l'atenció i la solidaritat dels estudiants, dels professors, dels investigadors, de l'opinió publica, dels Representants politics d'altres Paisos Europeus i extra Europeus per a la salvaguarda de la libertat de pensament, de paraula i d'expressión a Itàlia, per a la salvaguarda dels seus reglaments constitucionals de democrácia parlamentar i perquè -començant per les Institucions Escolars i Universitàries- s'asseguri un futur digne a aquest País i a tots els seus ciutadans.



Nome cognome un ciutadà italià preocupat
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Messaggio  ADvAnCeD Sab Ott 25, 2008 8:13 pm

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OGGETTO: Appeal to students, researchers, professors and Italian citizens to salvage their own fundamental rights

To the Representatives of European and International Political Institutions
To European and International Media

Dear Sirs,

As you may have heard in the past days, the future framework for Scholastic and University Institutions in Italy is being decided. Institutions which are at the basis of the social,civil and cultural structure of every democratic country. They are the key tools necessary for economical progress and social mobility, as well as cornerstones of international competitiveness in a globalized world.

Nobody can deny the necessity of a reform. A reform that prevents waste and personal favoritism, rewards merit, promotes research, and provides incentives to those teachers who put effort,passion and competence into their work. However, the measures chosen and imposed by the Government to the parliamentary opposition, and to its own political majority, have nothing of the breadth of scope that would be needed by these institutions. They are mere budget cuts curtailing funds which are already dangerously slim, and which will not only jeopardize the already precarious future of researchers and teachers, but also of the very schooling institutions, creating the pre-requisites for their irreversible decline.

Of this reality government ministers either do not seem, or do not want, or -one fears- are not capable to grasping the gravity. Rather than openly engaging in a dialogue with expert representatives of the sector, to reach a shared agreement on a reform, they prefer to accuse the democratic opposition of millions of italians as being "terrorists", "ignorant","lazy" and "politically instrumental".

These accusations hold all the political blindness of somebody who struggles to realize that an entire new movement of opinion stands before them. A movement which is extremely informed, which intervenes on the merit of the measures, which is completely pacific, in no way demagogic or politicized, and which finds methods and locations unseen until now to express its dissent, such as the Facebook "Cause": A favore dell’istruzione e della ricerca! No alla Legge 133/08 (In Favor of Education and Research!Against law 133/08) at web-page: https://apps.facebook.com/causes/122796?m=b7b99169&recruiter_id=16498186, now close to reaching 100,000 members.

This is a generation of citizens who have spontaneously united, who discuss and agree on the non-violent forms that the protest could and ought to undertake on the entire national territory, that have a clear vision of what the present conditions and future risks are, and who ,sadly, do not feel represented, in their own interests, by democratic institutions. Instead, they are even forced to feel threatened with physical violence by the declarations of the Prime Minister ( as is documented in the following video in which the PM invokes the intervention of police forces against students who choose to protest :https://www.youtube.com/watch?v=s9TsTcKwIWM&feature=related ) as well as being daily and publicly denigrated by him and by the members of his government. Not a day goes by without the government trying to convince the italian population that its children -the "brains" of this country- are stupid and incapable of comprehending the wisdom of his decisions, and, even worse, that they are terrorists whose action must be trampled over before it even begins. It is obvious that the government, aware of the impossibility to honestly defend its own intervention, is attempting with every measure to politicize a movement of opinion which ,in reality, is everything but political, so as to avoid confrontation and arrive directly at a clash. We fear that to reach this goal the irresponsible statements of politicians could turn into the violent action of a mole planted within the opposition.

Because of all of this, because we believe and feel we are able to contribute to the common Well Being of our country (that we love) a great deal more than who governs it is willing to recognize, because we fear that the primary objective of our present parliamentary representatives is the protection of the rights and privileges acquired by past generations rather than the construction of guarantees for the future (not to mention that this attitude is present also in the recent italian position against the european program for the reduction of pollutant emissions.) Because of this, we address an appeal to ask the attention and solidarity of students, teachers, research assistants, of the public opinion, of the political representatives of European and Non-European countries, to protect freedom of thought, speech and expression in Italy. To protect its constitutional laws of parliamentary democracy so that - beginning with the academic system - a decent future can be assured to this country and its people.



Nome Cognome, a concerned Italian Citizen
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Messaggio  ADvAnCeD Sab Ott 25, 2008 8:13 pm

Gruppo 3( M-Z):

MEDIA ITALIANI:

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Gentile redazione, sono uno dei più di 100000 membri della causa su facebook “A favore dell’istruzione e della ricerca! No alla L.133/08” vi comunichiamo che a partire da sabato 25 ottobre il seguente messaggio verrà inviato in: Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo e Catalano a più di 400 indirizzi mail di media Europei ed internazionali e ai Rappresentanti delle Istituzioni Politiche Europee ed Internazionali. Speriamo che darete giusto risalto all’iniziativa.

Cordiali saluti,

Nome e Cognome


Ai Rappresentanti delle Istituzioni Politiche Europee ed Internazionali
Ai Media Europei ed Internazionali

Carissimi,
come avrete ormai saputo, in questi giorni, in Italia, si sta decidendo il futuro assetto delle Istituzioni Scolastiche ed Universitarie di questo Paese. Istituzioni che sono alla base della struttura sociale, civile e culturale di ogni Paese democratico. Gli strumenti chiave per il progresso economico e la mobilità sociale, elementi fondamentali per la competitività internazionale nel mondo globalizzato.
Nessuno nega l’esigenza di una riforma che impedisca sprechi e favoritismi personali, premi il merito, favorisca la ricerca, gratifichi gli insegnanti che si impegnano con passione e competenza nel proprio lavoro.
I provvedimenti imposti dal governo all’opposizione parlamentare e alla sua stessa maggioranza politica, però, non hanno niente delle riforme di largo respiro di cui queste Istituzioni hanno bisogno. Sono meri tagli di bilancio a fondi già esigui e mettono a rischio non solo il futuro dei ricercatori e degli insegnanti già precari, ma delle Istituzioni stesse, creando le condizioni per un loro declino irreversibile.
Di questo i ministri del governo non sembrano, o non vogliono, o – viene da temere – non sono in grado di rendersi conto. Piuttosto di cercare da subito il confronto con le competenze del settore per arrivare ad una riforma condivisa, essi preferiscono continuare ad accusare la democratica opposizione di milioni di italiani ai loro provvedimenti di essere: “terrorista”, “ignorante”, “fannullona”, “politicamente strumentale”.
In queste affermazioni sta tutta la miopia politica di chi fatica a rendersi conto di trovarsi di fronte ad un movimento di opinione nuovo, estremamente informato, che interviene sul merito dei provvedimenti, è assolutamente pacifico, per nulla demagogico o politicizzato, trova luoghi e modi finora inediti per esprimere il proprio dissenso, tra cui la “Cause” su Facebook
A favore dell’istruzione e della ricerca! No alla Legge 133/08 alla web-page
https://apps.facebook.com/causes/122796?m=b7b99169&recruiter_id=16498186
che ormai ha superato le 100000 adesioni. Si tratta di una generazione di cittadini che spontaneamente si riunisce, discute e si accorda sulle forme non-violente che la protesta può e deve assumere su tutto il territorio nazionale; che ha ben chiare quali siano le condizioni del presente e i rischi per il futuro e che – triste dirlo – non si sente rappresentata, nei propri interessi, nelle istituzioni democratiche. Anzi, è costretta persino a sentirsi minacciata di violenza fisica dalle dichiarazioni dal Presidente del Consiglio in carica (come è documentato dal seguente video in cui il premier evoca l’intervento delle forze dell’ordine contro gli studenti:
https://www.youtube.com/watch?v=s9TsTcKwIWM&feature=related),
oltre che a vedersi quotidianamente, pubblicamente, denigrata da lui e dai membri del suo governo. Non passa giorno, infatti, che il governo non tenti di convincere gli italiani che i loro figli - i “cervelli” di questo Paese - siano degli stupidi incapaci di comprendere la giustezza delle sue azioni o, peggio ancora, dei terroristi la cui azione va stroncata sul nascere. Ma è ovvio che qui il governo, consapevole della non difendibilità dei propri provvedimenti, sta tentando a tutti i costi di politicizzare un movimento di opinione che di politico non ha assolutamente nulla, per evitare il confronto e giungere allo scontro. Temiamo che per raggiungere questo obiettivo si possa passare, dalle dichiarazioni irresponsabili della politica, all’azione violenta di qualche infiltrato.
Per tutto questo, perché crediamo e sentiamo di essere in grado di contribuire al Bene Comune del nostro Paese (che amiamo) molto di più di quanto chi oggi lo governa è disposto a riconoscere, perché temiamo che l’obiettivo principale dei nostri attuali rappresentanti parlamentari sia più che altro la salvaguardia dei diritti e dei privilegi acquisiti dalle vecchie generazioni piuttosto che la costruzione di garanzie per i propri figli (e ravvisiamo questa attitudine anche nella recente posizione italiana contro i provvedimenti europei per la riduzione delle emissioni inquinanti), rivolgiamo un appello per chiedere l’attenzione e la solidarietà degli studenti, dei docenti, dei ricercatori, dell’opinione pubblica, dei Rappresentanti politici degli altri Paesi Europei ed extra Europei per la salvaguardia della libertà di pensiero, parola ed espressione in Italia, per la salvaguardia delle sue regole costituzionali di democrazia parlamentare e perché – a partire dalle Istituzioni Scolastiche ed Universitarie – si assicuri un futuro degno a questo Paese e a tutti i suoi cittadini.
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Messaggio  ADvAnCeD Lun Ott 27, 2008 7:09 pm

beh 2 giorni su due, e siamo in prima pagina su ansa, sta volta ancora più in alto!!



http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/internet/news/2008-10-26_126275362.html
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Messaggio  kallisto Lun Ott 27, 2008 7:35 pm

Ecco alcuni articoli della stampa estera... siano gli effetti dei nostri messaggi?

http://italiadallestero.info/archives/1577 traduzione articolo spagnolo


http://italiadallestero.info/archives/1569 traduzione articolo tedesco.

http://italiadallestero.info/archives/1505 ed ecco l'inghilterra

Ora ci facciamo sentire!
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Messaggio  ADvAnCeD Lun Ott 27, 2008 7:49 pm

fighissimo: cioè El Pais è tra i primi quotidiani spagnoli Very Happy Ma che bello!!!! e il Guardian pure!!


http://www.guardian.co.uk/education/2008/oct/21/schools-italy
http://www.tagesschau.de/ausland/italienproteste100.html
http://www.elpais.com/articulo/internacional/protesta/estudiantes/eleva/tension/Italia/elpepiint/20081023elpepiint_8/Tes
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